Sussidiario

Regole grammaticali

Articoli

Anche nel dialetto torrese si utilizzano gli articoli determinativi e indeterminativi, mentre gli articoli partitivi italiani, vengono sostituti da espressioni letterali.

Gli articoli determinativi sono solo i seguenti tre:

  • lu per il singolare maschile ( in italiano: il, lo)
  • la per il singolare femminile (in italiano: la)
  • l’ per il plurale ( sia maschile che femminile) (in italiano: i, gli, le)

L’articolo è posto sempre prima della parola cui l’articolo si riferisce.

Se la parola comincia con una vocale, gli articoli lu e la perdono la vocale e al loro posto c’è l’apostrofo, diventando tutti l’

Nel dizionario, a fianco alla parola Torrese sono riportati gli articoli che si possono abbinare alla parola come scritta in Torrese.

Es.

  • cas ( la/l’) indica che la parola cas (casa) si scrive alla stessa maniera sia al singolare che al plurale e che quindi sarà l’articolo a indicare se si tratta di singolare o plurale
  • casaràicc ( lu/la/l’) indica che l’aggettivo casaràicc ( casareccio) si scrive alla stessa maniera sia se abbinata a un termine maschile che femminile , sia al singolare che al plurale
  • carvèun (lu) indica che la parola così scritta si può trovare solo con l’articolo lu, ovvero singolare maschile. Per il plurale infatti la parola corrispondente (riportata nel dizionario) è scritta carvìun(l’).

Gli articoli indeterminativi sono i seguenti:

  • Nu (maschile

Es.  nu can( un cane), nu p’llastr(un pollo)

  • Na (femminile)

Es. na cas ( una casa), na scàt’l (una scatola)

I partitivi italiani (del, dello, dell’, della, dei, degli, delle) non trovano i corrispondenti nel dialetto torrese. Al loro posto si ricorre ad alcune espressioni:

  • per il singolare si ricorre alle espressioni ”nu cchèun d’ “ ( un po’ di ), quacch’dìun (qualcuno) o quacch ( qualche)
  • per il plurale si ricorre alla parola “ cirt/cert” ( alcuni/alcune)

Aggettivi

Gli aggettivi, come in italiano, si distinguono in qualificativi e in possessivi, con lo stesso significato assunto in italiano.

Sono quelli che identificano dal punto di vista qualitativo il sostantivo abbinato e ne prendono il genere ( maschile/femminile)  e il numero (singolare/plurale)

Es. lu can bill, l’ chin bill; la casa gross, l’ cas gross ( il cane bello, i cani belli; la casa grande, le case grandi)

Nel torrese scritto il genere e il numero dell’aggettivo, non potendo essere desumibile dalla ultima vocale della parola (poiché muta), è in genere desumibile dalla penultima vocale e, in ogni caso dall’articolo che accompagna il sostantivo cui l’aggettivo è abbinato.

Es. lu ped gruss, la casa gross, l’ pid gruss, l’cas gross ( il piede grande, la casa grande, i piedi grandi, le case grandi).

Il posizionamento degli aggettivi rispetto al sostantivo è come nell’italiano: viene messo prima il sostantivo o l’aggettivo a seconda che si voglia ricalcare rispettivamente l’aggettivo o il sostantivo: es. bella cas, risalta la casa, casa bell risalta la bellezza; in brav guaglièun risalta il ragazzo, in guaglièun brav, risalta la bravura.

Si noti che quando il sostantivo è di genere femminile, la vocale finale ( a ) dell’aggettivo o del sostantivo  posta prima non è muta ma viene pronunciata. ( bella cas  oppure casa bell)

Rispetto all’italiano, gli aggettivi possessivi utilizzati in torrese sono meno numerosi e vengono sempre posizionati dopo il sostantivo

Al singolare: mo ( mio, mia), to (tuo,tua), so ( suo, sua); nustr ( nostro), vustr (vostro), lor(loro) nostr (nostra), vostr (vostra).

Al plurale: me ( miei, mie), te (tuoi,tue), se (suoi, sue); nustr(nostri), vustr(vostri), lor (loro) nostr(nostre), vostr(vostre).

Da segnalare che quando gli aggettivi possessivi di prima e seconda persona singolare (mo/to) sono abbinati a componenti della famiglia (padre, figlio/figlia/,nonni,zii,cugini ecc), essi vengono inglobati nel nome e espressi alla fine-

Essi sono:

(patr’m   mio padre

patr’t, sìrd’t, tuo padre

sòr’m mia sorella

sòrd’t tua sorella

cajnìt’m mio cognato

cajnìt’t tuo cognato

nònn’m mio nonno, mia nonna

nònn’t tuo nonno, tua nonna

z’ìn’m mio zio, mia zia

z’ìn’t tuo zio, tua zia

E’ esclusa la mamma propria, per la quale rimane mamma mò


Genere (maschile/femminile)

In italiano il genere di un sostantivo è normalmente desumibile dalla vocale finale ( a per femminile, o per maschile)

In torrese, poiché la vocale finale manca, il genere di un sostantivo è individuato dall’articolo ( determinativo o indeterminativo) che lo precede ( lu/nù per maschile, la/nà per femminile).

Nel dizionario Torrese/Italiano, a fianco alla parola, è riportato l’articolo determinativo corrispondente.

Il genere dell’aggettivo è, ovviamente, lo stesso del sostantivo cui esso è abbinato.

Lo stesso aggettivo può essere quindi maschile e femminile, a seconda del sostantivo.

A differenza dell’italiano, ove il genere dell’aggettivo è di norma individuato dalla vocale finale (bello/bella), nel Torrese (poiché l’ultima vocale è muta) il cambio di genere di un aggettivo non si ottiene dal cambio della vocale finale, ma dal cambio dell’unica vocale accentata della parola ( es.  bill/bell, custìus/custèus, curius/curièus, bun/bon).

Nel dizionario Torrese/Italiano, a fianco all’aggettivo è indicato l’articolo (lu/la/l’) corrispondente al genere/numero per il quale si utilizza; nelle Note è poi riportata la versione corrispondente al genere/numero mancante.

Ad esempio per l’aggettivo bill sono riportati tra parentesi gli art. lu/l’ e nelle Note è riportato:Femm (la/l’) a indicare che al maschile (singolare e plurale) si usa bill e al femminile (singolare e plurale) si usa bell.

Sono frequenti anche gli aggettivi che si scrivono allo stesso modo sia per il maschile che per il femminile: in tal caso soccorre l’articolo del sostantivo abbinato.

Es. car(caro/cara), sbadat(sbadato/sbadata). In questi casi nel Dizionario Torrese/Italiano a fianco alla parola saranno riportati tutti e due gli articoli:lu/la.


Numero (singolare/plurale)

Che la parola scritta in torrese si riferisca al singolare e/o plurale non lo si può desumere – come in italiano –  dall’ultima vocale ( perchè muta), ma  lo si desume dall’articolo/articoli riportato a fianco alla parola medesima sul dizionario Torrese/Italiano, ed esattamente:

  • se è indicato lula vuol dire che la parola così scritta si usa al singolare rispettivamente maschile e femminile;
  • se è indicato l’ vuol dire che la parola così scritta si usa al plurale, sia maschile che femminile.

Esempi

  • cas (la/l’) italiano casa: vuol dire che in dialetto la parola cas è di genere femminile e si scrive nello stesso modo al singolare e al plurale;
  • cèit’l (lu/la/l’) italiano bambino: vuol dire che in dialetto la parola cèit’l  è di genere maschile e femminile e si scrive nello stesso modo al singolare e al plurale;
  • can(lu) italiano cane: vuol dire che in dialetto la parola can è di genere maschile e si scrive così solo al singolare: al plurale si scrive in modo diverso. In questo caso nelle NOTE  si troverà l’indicazione: Plur chin(l’) e cioè che al plurale la parola si scrive chin;
  • chin(l’) italiano cani: vuol dire che in dialetto la parola chin  si scrive così solo al plurale: al singolare si scrive in modo diverso. In questo caso nelle NOTE  si troverà l’indicazione: Sing. can(lu) e cioè che al singolare la parola si scrive can

Il passaggio da singolare a plurale nel Torrese, analogamente a quanto detto per il passaggio degli aggettivi da maschile a femminile, non può essere basato sull’ultima vocale (come in italiano) poiché essa è muta: il passaggio avviene o senza alcun cambiamento sulla parola ma solo con il cambio dell’articolo ( es. la cas diventa l’ cas) oppure con la trasformazione dell’unica vocale accentata della parola (can/chin, candand/candind, fogl/fugl, franges/frang’s, tren/trin).

Ci sono parole che si scrivono alla stesso modo sia per maschile e femminile che per singolare e plurale: sono quelli ove tra parentesi a fianco alla parola sono riportati ( lu/la/l’). Es. ture’ist, furb.

In alcuni casi la parola, al plurale, si arricchisce di una sillaba composta da una r più una muta ( es.  fuss diventa fòss’r, cavìut diventa cavòt’r)

Tutte queste particolarità sono riportate – sul dizionario Torrese/Italiano- nelle NOTE relativamente alla parola nelle sue diverse declinazioni. 

Pronomi

I pronomi in torrese, sono molto meno numerosi che in italiano.

I principali sono:

  • Pronomi personali soggetto – singolare: ò (io-m/f), tu ( tu-m/f), iss/àiss (lui/lei,egli/ella esso/essa),
  • Pronomi personali soggetto – plurale: nu(noi-m/f), vu (voi-m/f), lor (essi,esse,loro).
  • Pronomi personali complemento- singolare: m’(mi), t’(ti), l’(lo/la), j’(gli/le), z’( si);
  • Pronomi personali complemento- plurale: z’(ci), v’(vi),l’(li) j’(si)
  • Pronomi dimostrativi singolare: quàist (questo), càist( questa), quàiss ( codesto), càiss( codesta) quàill(quello), càill( quella)
  • Pronomi dimostrativi plurale: chèist- st’(questi), chèiss- ss’(codesti), chèill- ch’l(quelli); chest-st(queste), chess- ss(codeste), chell-ch’l(quelle)
  • Pronomi possessivi singolare: mo(mio/mia), to(tuo/tua), so(suo/sua), nustr(nostro) nostr(nostra), vustr(vostro), vostr(vostra), lor(loro);
  • Pronomi possessivi plurale: me(miei/mie), te(tuoi/ tue), se(suoi/sue), nustr(nostri), nostr(nostre), vustr(vostri),vostr(vostre), lor(lor)

Nel dialetto torrese, i pronomi possessivi vanno sempre dopo il sostantivo cui si riferiscono ( la casa mò-la mia casa, l’ parind nustr-i nostri parenti, la cambagna nostr-la nostra campagna)

 

Verbi

 

Caratteristiche generali

L’uso dei verbi nel dialetto torrese riflette abbastanza fedelmente la lingua italiana, salvo la mancanza dei seguenti tempi/modi:

  1. Nel modo indicativo manca il futuro (semplice e anteriore: al posto del futuro si usa il presente: Per il Torrese il futuro è il presente oppure: Il Torrese non ha futuro! Es. tra vind ann o’ tingh cind’ann ( tra venti anni io avrò cent’anni)
  2. Nel modo congiuntivo si usa solo l’imperfetto. Mancano il presente e il passato. Al posto del congiuntivo presente si usa l’indicativo

    Es. Iss z’ penz ca ò so stùp’d ( lui pensa che io sia stupido)

    Fa eccezione il verbo putò (potere)per il quale si usa il presente alla seconda e terza persona singolare (puzza, pozza) nelle espressioni di auspicio (di fatti positivi o negativi). Es. t’ puzza romb l’ patell ( ti possa rompere le gambe), t’ pozza m’nò l’acc’dend ( ti possa cogliere l’accidente) 
  3. Il condizionale viene sostituito dal congiuntivo imperfetto. In tal modo nella stessa frase si potrà trovare due volte lo stesso congiuntivo imperfetto.
    Es. s’ pàtr’m n’n fumass, putess cambà cind’ann ( se mio padre non fumasse, potrebbe vivere cent’anni)
  4. Il participio viene usato solo al passato:
    il participio presente viene sostituito dalla terza persona dell’indicativo presente preceduto da “quill/càill/quàill ch”
    Es. quill ch pass ( passante)
  5. L’imperativo viene utilizzato al tempo presente facendo ricorso alle stesse persone dell’indicativo presente. Fa eccezione la seconda persona singolare per la quale viene utilizzata la terza persona singolare. Es. magn! ( mangia!) mentre la seconda persona dell’indicativo presente è “mign”

 

  1.  

Alcune particolarità dei verbi torresi

 

Verbi ausiliari (selettivi)

I verbi RESS ( essere ) e AVO’ ( avere) vengono utilizzati nel dialetto torrese come ausiliari con le seguenti particolarità: 

Passato prossimo:

  • Si usa l’ausiliare RESS– essere- ( al presente) ( so’, si’, sem, set) per la prima e seconda persona ( singolare e plurale)
  • Si usa l’ausiliare AVO’– avere- al presente) ( ha, hann) per la terza persona (singolare e plurale) Esempi ò so magnit ( io ho mangiato), vu set vèiv’t ( voi avete bevuto) lor hann fatt d’giun ( loro hanno digiunato).In slogan:         IO-TU- NOI -VOI             –      SIAMO                     LUI –LEI- LORO – HANNO

Trapassato prossimo
Si usa sempre il verbo avò ( all’imperfetto)
Es. avè fatt, avì fatt, avèv’n fatt
Il verbo AVO’ ( avere ) viene utilizzato solo come ausiliario oppure come supporto per i verbi modali  (dovere)

 


Il corrispondente di avere, nel senso di possedere, nel dialetto torrese è t’nò ( tenere).

 

Gerundio (riservato)

Un verbo viene coniugato solo al gerundio: si tratta di  cudènn ( cercando) che viene utilizzato al posto del gerundio del verbo c’rcà (cercare )

 

Infiniti (assenti)

Alcuni verbi non hanno il tempo Infinito .
Es ferr ( es ferr lu vind – soffia il vento – )    idò (guarda con attenzione  ) non hanno infinito.
Nel Dizionario Torrese/Italiano ( Note) sono riportati i tempi utilizzati.
 

Verbi modali (di dovere)

L’italiano DOVERE seguito da altro verbo, diventa in Torrese avè da ( avere da) seguito da altro verbo.

Es “Dover fare” diventa avè da fà ( hàj da fà, hì da fà, hà da fà    ecc)

 

Verbi (a doppio senso)

Nel dialetto torrese , come anche in italiano, alcuni verbi hanno più di un senso

Ad esempio:

  • v’ssì si usa sia per Bussare sia per Spingere
  • mbarà si usa sia per Imparare che per Insegnare

in contrapposizione, per il verbo italiano “ritornare” ci sono due verbi distinti in torrese:

  • arm’nò per venire di nuovo
  • ariò per andare di nuovo

 

Verbi (con il turbo)

In Torrese, se il verbo è preceduto dal prefisso ndrà viene rafforzata l’azione del verbo nel senso di accelerare l’azione espressa dalverbo.

Es   ndraffà in italiano si direbbe “fare in fretta”;    ndrammagnì si direbbe  “mangiare in fretta”

 

Verbi (riflessivi)

Alcuni verbi ( es. magnì se seguito dal complemento oggetto, mbarà nel senso di imparare)  vengono usati in forma riflessiva ovvero vengono fatti precedere dalle particelle pronominali m’, t’, z’,v’ ( esempi: o’ magn, m’ magn lu pan, t’mbir la stòrj, z’mbar a cambà)

Verbi ( ripetitivi)

I verbi che cominciano con il prefisso ar,  ( es. armagnì, arpartò,archjamà) analogamente ai verbi italiani ch cominciano con il prefisso ri ( rimangiare, ripartire, richiamare)esprimono l’azione del verbo ripetuta più di una volta